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Channel: Commenti a: Discorso all’ONU di Abu Mazen: solo omissioni, falsità e menzogne
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Di: Emanuel Baroz

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3 ottobre 2014 – “Penso che l’amministrazione Obama dovrebbe innanzitutto conoscere i fatti. Questi di cui si parla non sono insediamenti. Sono quartieri di Gerusalemme”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervistato dalla NBC a proposito delle critiche di Washington all’annunciata costruzione di unità abitative nel quartiere Givat HaMatos (nella parte sud di Gerusalemme). “A Gerusalemme – ha detto Netanyahu – abbiamo quartieri arabi e quartieri ebraici ed io come primo ministro di Israele non potrò mai dire che gli ebrei, come qualsiasi altro cittadino, non sono autorizzati a costruire appartamenti a Gerusalemme. Sono discriminazioni in contrasto con valori fondamentali, anche con quelli degli Stati Uniti”. Netanyahu ha spiegato che il bando relativo alle 2.600 unità abitative previste a Givat Hamatos è solo un passaggio tecnico che è stato pubblicizzato in questo momento al solo lo scopo di mettere in difficoltà i suoi colloqui alla Casa Bianca. Netanyahu ha respinto allo stesso modo le critiche Usa alle famiglie ebree che si sono stabilite in sette case legalmente acquistate nel quartiere Silwan di Gerusalemme est, ribadendo con forza che gli ebrei, come gli arabi, hanno il diritto di acquistare e abitare case in qualunque parte della capitale.

3 ottobre 2014 – “Non chiederemo scusa per la costruzione di case a Gerusalemme”. Lo ha detto il sindaco di Gerusalemme Nir Barkat reagendo all’accusa americana di “avvelenare l’atmosfera”. “La costruzione di case a Gerusalemme non è velenosa né dannosa – ha detto il sindaco – E’ anzi necessaria, importante e continuerà a pieno ritmo. Non collaborerò con forme di discriminazione basate su religione, razza o altro, che sono illegali non solo negli Stati Uniti ma in qualunque paese civile. Quegli appartamenti (per la cui costruzione è stato pubblicando il bando) sono stati autorizzati quasi due anni fa e permetteranno a più giovani di vivere a Gerusalemme e pianificare qui il loro futuro, cosa essenziale per il ringiovanimento della città. E non chiederemo scusa per questo”.

(Fonte: Israele.net)


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